Le versioni
La “derivazione Abarth” della 500, così come la sua sorella minore, non riscuote agli inizi un grande successo. L’incremento della potenza, passata 13 a 21.5 Cv pare non giustificare l’incremento del prezzo della vettura (da 457.000 a 539.450 Lire). Questa è la ragione per cui Abarth costruisce poche Fiat 500 “derivazione Abarth” I serie, la cui cilindrata era di 479 cc.
La svolta per il successo si ha nel 1958, anno nel quale Karl Abarth decide di sfruttare la carta dei record per uscire da questa situazione difficile. Oggi è una prassi poco diffusa, ma in passato stabilire un record di velocità serviva per dimostrare resistenza meccanica e quindi affidabilità. La 500 Abarth ottiene il record di velocità sul circuito di Monza, comprendo la bellezza di 18186 Km alla velocità media di 108.52 Km/h tra il 13 ed il 20 febbraio 1958, girando giorno e notte. Il record, oltre ad incrementare le vendite della 500, ha permesso di cambiare i rapporti tra Abarth e Fiat: quest’ultima riconoscerà un premio in denaro per ogni successo ottenuto da Abarth con un’auto Fiat da lui elaborata.
E’ solo nel 1963 che Abarth propone un’auto con un incremento di cilindrata: la 595. Il motivo per cui passano sei anni prima di vedere una versione più “cattiva” della 500 (le cui vendite sono iniziate del 1957) sta nel fatto che Karl Abarth doveva prima stabilire con Fiat un rapporto economico più favorevole. Infatti in quegli anni Abarth contribuisce allo sviluppo della 500 Sport, la cui produzione era comunque affidata a Fiat.
La 595 viene venduta al prezzo di 595.000 Lire. Grazie a sostanziali modifiche meccaniche la potenza passa da 22 a 27 Cv e la velocità massima da 95 a 120 Km/h.
Dato che, nel frattempo, la Fiat 500 riscuote un grande successo, Karl Abarth decide che la sua vettura si debba distinguere: vengono adottati una calandra speciale, e stemmi della Casa dello Scorpione nella parte posteriore dell’auto, sulle fiancate ed all’interno dell’abitacolo. Oltre a questi particolari più estetici, contribuiscono a rendere 595 uno status-symbol, uno scarico a doppia uscita e la coppa dell’olio alettata particolarmente visibile.
Il quadro realizzato da Jaeger (con le scritte in francese) ha quattro strumenti: contagiri (con spia della benzina), tachimetro (conta chilometri con parziale), termometro e manometro dell’olio. In alto ci sono le spie di generatore ed indicatori di direzione.
Non ci vuole vuole molto tempo (febbraio 1964) per vedere la versione 595 SS con ben 32 Cv ed una velocità massima di 130 Km/h. I cinque Cv in più rispetto alla versione “base” si ottengono grazie ad un diverso rapporto di compressione. Il prezzo aumenta di 55000 Lire rispetto alla versione “base”. Il modello è corredato da diversi optional: diverse soluzioni di rapporto finale del ponte, cerchi in lega in alluminio della Amadori & Campagnolo, cruscotto con tachimetro, contagiri, manometro e termometro dell’olio e padiglione aerodinamico in plastica.
Quasi contemporaneamente alla 595 SS viene proposta la versione 695, con potenza e velocità simili, ma ottenute con un inferiore regime di rotazione del motore. Non passa molto per vedere la 695 SS con 38 Cv e velocità massima di 140 Km/h destinata a tutti coloro che scelgono le Abarth per correre. Il prezzo aumenta di 55000 Lire rispetto alla versione “base”.
Nel 1965 la Fiat propone la 500 F che differisce dalla precedente dall’apertura delle portiere che, per ragioni di sicurezza, vengono incernierate davanti anziché dietro. Un’ulteriore cambiamento è peso della vettura che aumenta di circa 20 Kg. Su un’auto di 470 Kg l’aumento di peso ha rappresentato per Abarth un problema: per questa ragione, nello stesso hanno, i cavalli della 595 SS arrivano a 34 (2 in più rispetto alla versione precedente).
Un’ulteriore evoluzione la si ha nel 1967 con la nascita della 695 SS Assetto Corsa. Di questa versione pronto corsa (non ufficialmente riconoscibile neanche sul libretto d’immatricolazione) furono prodotti solo un centinaio di esemplari. Grazie allo sviluppo tecnologico su alcune vetture da gara si arrivò ad avere fino 60 Cv!
Nel 1968 Fiat propone la 500 Lusso eliminando la calandra con la griglia forata.
Nel 1969 viene proposto l’allestimento competizione con cerchi larghi, parafanghi aggiuntivi rossi e vistose bande rosse alla base delle fiancate.
Tra le soluzioni tecniche adottate da Abarth, la modifica dei pistoni per garantire una compressione maggiorata.
In tutto siamo di fronte a ben dodici varianti dello stesso modello!
Scheda tecnica Abarth 595
Presentazione: 1963
Motore: 2 cilindri in linea
Collocazione: post. longitudinale a sbalzo
Cilindrata totale: 593.7 cc
Distribuzione: aste e bilancieri
Numero valvole: 2 per cilindro
Rapporto di compressione: 9:5:1
Alimentazione e accensione: 1 carburatore Solex C 28 PBJ, spinterogeno
Raffreddamento: ad aria
Alesaggio per corsa: 73.5×70 mm
Potenza massima: 27 cv
Regime corrispondente: 5000 g/m
Capacità coppa olio: 4 litri
Candele: Marelli CW 240 N
Corpo vettura: berlina 2 porte, carrozzeria in lamiera
Telaio: monoscocca portante
Sospensioni: ant. indip., bracci triangolari sup., balestra trasversale inf.; post. indip., bracci triangolari, molle elicoidali
Trasmissione: trazione post., cambio a 4 marce + RM
Frizione: monodisco a secco
Freni: 4 tamburi
Superficie frenante: 432 cmq
Peso: 470 kg
Lunghezza: 2970 mm
Larghezza: 1320 mm
Altezza: 1320 mm
Velocità max: 121 km/h
Accelerazione da 0 a 80 km/h: 14 sec
Accelerazione da 0 a 100 km/h: 25,4 sec
Chilometro con partenza da fermo: 42 sec
Scheda tecnica Abarth 595 SS
Presentazione: 1964
Motore: 2 cilindri in linea
Collocazione: post. longitudinale a sbalzo
Cilindrata totale: 595 cc
Distribuzione: aste e bilancieri
Numero valvole: 2 per cilindro
Rapporto di compressione: 10:1
Alimentazione e accensione: 1 carburatore Solex 34 PBIC, spinterogeno
Raffreddamento: ad aria
Alesaggio per corsa: 73.5×70 mm
Potenza massima: 32 cv
Regime corrispondente: 6000 g/m
Capacità coppa olio: 4 litri
Candele: Marelli CW 240 N
Corpo vettura: berlina 2 porte, carrozzeria in lamiera
Telaio: monoscocca portante
Sospensioni: ant. indip., bracci triangolari sup., balestra trasversale inf.; post. indip., bracci triangolari, molle elicoidali
Trasmissione: trazione post., cambio a 4 marce + RM, differenziale autobloccante
Frizione: monodisco a secco
Freni: 4 tamburi, a richiesta dischi anteriori
Superficie frenante: 432 cmq
Peso: 470 kg
Lunghezza: 2970 mm
Larghezza: 1320 mm
Altezza: 1320 mm
Velocità max: 130 km/h
Scheda tecnica Abarth 695 SS Assetto Corsa
Motore: 2 cilindri in linea
Collocazione: post. longitudinale a sbalzo
Cilindrata totale: 693 cc
Distribuzione: aste e bilancieri
Numero valvole: 2 per cilindro
Rapporto di compressione: 10:5:1
Alimentazione e accensione: 1 carburatore Solex 34, spinterogeno
Raffreddamento: ad aria
Potenza massima: 38 cv
Regime corrispondente: 5800 g/m
Corpo vettura: berlina 2 porte, carrozzeria in lamiera
Telaio: monoscocca portante
Sospensioni: ant. indip., bracci triangolari sup., balestra trasversale inf.; post. indip., bracci triangolari, molle elicoidali
Trasmissione: trazione post., cambio a 4 marce + RM, differenziale autobloccante
Frizione: monodisco a secco
Freni: 4 tamburi, a richiesta dischi anteriori
Peso: 520 kg
Lunghezza: 2970 mm
Larghezza: 1320 mm
Altezza: 1320 mm
Velocità max: 140 km/h
Per completezza potete visitare Wikipedia per scoprire le diverse versioni della Fiat 500.
Altre notizie le potete trovare qui.
Le Corse
La 595 debuttò in una gara ufficiale il 19 marzo 1964 a Monza, dove ottenne la vittoria. Nello stesso anno debuttò anche la 695. Poco dopo arrivarono la 695 SS con 38 Cv.
Nel 1965 le Abarth 595/695 adottarono le scocche della Fiat 500 F. Nelle prime gare la 695 accusarono problemi di gioventù conseguentemente le BMW 700 vinsero il campionato 700. La migliore 595 fu quella di Raffaele Pinto, preparata da Romeo Ferraris, che vinse il campionato 600.
Nel 1966 la F.I.A. introdusse dei cambiamenti nella preparazione dell’auto: questi consentirono un miglioramento della tenuta di strada, ma il motore della 695 mostrò ancora qualche difetto. Quando però il 26 aprile del 1966 la 695 Assetto Corsa di Riccardo Rasia Del Polo vinse a Stallavena battendo tutte le 595, i piloti della BMW 700 iniziarono a vendere le proprie vetture. Nel 1966 Romeo Ferraris curò la 595 di Raffaele Pinto che vinse il campionato 600 e la 696 di Maurizio Zanetti che vinse nella classe 700. Zanetti vinse anche ad Aspern contro le Steyr-Puch e Carlo Abarth regalò al preparatore un trofeo d’argento.
Nel 1967 il preparatore Adolfo Romani portò alla vittoria del campionato 600 la 595 guidata da Marco Magri, mentre nel campionato 700 vinse la 695 Assetto Corsa di Giovanni Brancadori aggiornata dalla casa.
Nel 1968 ci fu un cambio di tendenza dei preparatori che smisero di lucidare maniacalmente i pezzi (per la riduzione degli attriti) curando maggiormente le sospensioni. Con queste novità l’affidabilità e la potenza delle 695 migliorò notevolmente.
Nel 1969 debuttò la Giannini 590 Vallelunga. La rivalità tra Abarth e Giannini aumentò il livello della competizione a tal punto che si sperimentano nuove soluzioni (tra cui i freni a disco). Nonostante questo i Campionati Italiani Turismo 600 e 700 andarono alle Abarth di Piergiorgio Poggi e LIberatore Cestra.
Nel 1970 il regolamento sportivo permise molte libertà, così nella 4 ore del Challenge Europeo Turismo di Monza, Marco Magri e Gabriele Gatta, poterono montare un enorme serbatoio sulla loro 595; non rifornirono mai e conquistarono un punto nel Challenge Europeo nella classe 100 cc.
Nel 1971 le Abarth elaborate da Leo Garavello vinsero il campionato 600 con Renato Mazzeschi e 700 con Santo Famoso.
Il 1972 fu un anno di difficoltà per i piloti Abarth, in quanto la Fiat (divenuta la nuova padrona) cessò le attività precedenti per dedicarsi ai rally. Nel campionato 600 la prima 595 si classificò al terzo posto con Tibeli. Nel campionato 700 Marco Magri che fino a metà stagione correva con una 695 passò ad una Giannini 650 con la quale vinse il campionato.
Nel 1974 fu abolito l’obbligo della conformità al libretto di circolazione: si poteva quindi correre con una Fiat 500, una Abarth o una Giannini purchè fossero rispettate le conformità alle regole previste nelle classi 600 e 700. Grazie a questo si arrivò ai 100 Cv/litro con velocità oltre ai 180 Km/h, senza però poter distinguere una Fiat Abarth da una Fiat Giannini, o da una Fiat 500 maggiorata.